
I borghi rappresentano il sistema nervoso dell’Italia che si compone geograficamente di tanti piccoli centri, viste le caratteristiche morfologiche della penisola che non consentono lo sviluppo di grandi aree urbane, se non in prossimità delle pianure e zone costiere laddove queste si prestino ad un tale sviluppo. Tuttavia, ogni città presenta sempre un centro storico e intorno a queste aree urbane si concentra una molteplicità di borghi arroccati su colline, altopiani e montagne spesso anche a picco sul mare. Un sistema di borghi che percorre da nord a sud tutto il Paese, districandosi tra valli e montagne, lungo le coste e disegnando la mappa delle tradizioni culturali e della storia millenaria del nostro Paese.
I borghi, nonostante i gravi problemi infrastrutturali che spesso li relegano a zone periferiche, conservano ancora intatti importanti patrimoni culturali materiali e immateriali, dunque sono una risorsa che deve essere recuperata e rimessa a sistema per poter produrre nuove economie legate al turismo culturale, all’enogastronomia, all’artigianato, per rilanciare il senso di comunità e, quindi, un sistema di valori e di welfare condiviso capace di colmare i gap di uno Stato che non riesce a prendersi cura adeguatamente degli anziani, delle famiglie con basso reddito e degli immigrati che spesso restano le uniche persone a popolare questi borghi.
Nei borghi sopravvive una qualità della vita che in tutto il mondo ci invidiano, la dieta mediterranea venne certificata per la prima volta nel borgo di Nicotera, in Calabria, ed essa si conserva soprattutto laddove le tradizioni gastronomiche e agricole riescono ancora a preservarsi. I borghi e il territorio (in senso ampio), quindi, come bene comune oggetto di attenzione non solo delle
politiche pubbliche ma anche di un ruolo attivo della comunità che attorno ai borghi vive e può coglierne le opportunità che tale bene produce. Questo ha a che vedere anche con la sostenibilità delle politiche di sviluppo dei borghi che, grazie al fundraising, possono vedere una partecipazione attiva dei soggetti privati (aziende, comunità, filantropi, fondazioni), non tanto in una logica di privatizzazione o non solo in una logica di mercato, ma in una logica di investimento sociale sui beni comuni.
E’ possibile ridisegnare lo sviluppo di regioni come la Calabria partendo da un nuovo approccio al problema/risorsa dei Borghi? E’ possibile impiegare le nuove tecnologie per connettere i borghi al nuovo millennio e renderli attrattivi per giovani e per le nuove forme di turismo dedicate al nomadismo digitale e ai viaggi esperienziali? Dal mio punto di vista la risposta è si. Ecco perché nasce il progetto/percorso dal nome “Borghi in MoVimento”, a significare la necessità di riappropriarci dei nostri borghi per traghettarli nel nuovo millennio passando attraverso la cittadinanza attiva e, quindi, l’impegno di ogni attore sociale, economico e culturale nel ricostruire attorno ai borghi la Calabria di una nuova economia.
Obiettivi:
1. Informare e sensibilizzare i cittadini sul Valore dei borghi;
2. Formare i cittadini sulle politiche e gli strumenti per valorizzare i borghi;
3. Stimolare iniziative di impresa sociale e culturale per rigenerare i borghi.
Azioni:
Il progetto-percorso si articolerà nelle seguenti fasi:
1. FASE DI STUDIO: Analisi e confronto con le best practice calabresi, nazionali e internazionali;
2. FASE DI LAVORO: Laboratori di progettazione/comunicazione/fundraising;
3. FASE DI PROPOSTA: Politiche e strategie per la rigenerazione dei borghi.