Introduzione

Le città sono protagoniste delle politiche del futuro, a partire dai loro centri storici, spesso assai degradati e dequalificati, soprattutto nel sud del Paese, con un deterioramento di patrimoni culturali ed economici inestimabili.

Un approccio integrato alla riqualificazione di parti omogenee di questi ultimi, basato sulla valorizzazione culturale, può garantire la rinascita dei medesimi, un recupero di valori economici, un risanamento anche sociale e in definitiva un rilancio di ricchezza e sviluppo.

Tali interventi, per la loro complessità, sono attuati attraverso il ricorso ai Contratti Istituzionali di Sviluppo.
I CIS rappresentano, infatti, lo strumento per accelerare la realizzazione di progetti strategici, tra loro funzionalmente connessi, di valorizzazione dei territori.

Nello specifico i CIS relativi ai “centri storici” – Napoli, Taranto, Palermo e Cosenza – la cui titolarità è stata affidata al Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo e la delega al Sottosegretario di Stato Anna Laura Orrico, sono finanziati con risorse nazionali ordinarie derivanti dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, all’interno del Piano Operativo “Cultura e Turismo”, e prevedono finanziamenti di 90 milioni di euro per ciascuna città interessata.

Cosenza

Il centro storico di Cosenza negli ultimi 20 anni è stato lasciato ad uno stato di progressivo
abbandono dovuto anche al progressivo sviluppo della città nuova verso nord che ha svuotato quello
che per secoli era stato il centro pulsante di Cosenza. Il centro storico è così diventato periferia e la
popolazione che lo abita è sempre più anziana e versa in condizioni sociali ed economiche precarie.

A ciò si aggiunge l’avanzamento del dissesto idrogeologico, l’incuria e l’assenza di una volontà
forte di restituire alla vita il centro storico. Tutto ciò ha reso lo stesso centro storico un luogo
sconosciuto alla maggior parte dei cosentini, soprattutto alle nuove generazioni.

Tuttavia, permangono in quella parte di città i tratti principali del dna di questo luogo e dei suoi
abitanti, Cosenza vecchia, come la chiamano la maggior parte dei cosentini, è pregna di cultura,
storia e arte, elementi che coesistono con un mondo precario, fatto di enormi disagi sociali e povertà
dove, nonostante tutto, non manca la solidarietà.
Il Fondo per lo Sviluppo e Coesione ha messo a disposizione del MiBACT 90 milioni di euro da
destinare alla riqualificazione del centro storico di Cosenza e per la cui realizzazione, si partirà da
un presupposto fondamentale e imprescindibile: nessun intervento di politica culturale avrà
successo se non sarà affiancato da un altrettanto forte intervento sociale e infrastrutturale.

Taranto

Il centro storico di Taranto rappresenta un unicum considerando la stratigrafia archeologica ed urbanistica, le realtà sotterranee di enorme valenza storico-ambientale ed il patrimonio artistico. Tuttavia, la Città Vecchia conta sempre meno residenti (stimati in 4.000 nel 2005 ed ulteriormente ridottisi ad oggi) rispetto al “Borgo” ottocentesco (25.000 abitanti) che rappresenta di fatto il centro della città e il principale polo commerciale.

La Città Vecchia di Taranto versa oggi in un diffuso stato di abbandono e degrado dell’ambiente fisico e da un pervasivo livello di degrado sociale. I pur presenti segnali di vitalità e di riscatto – presenza universitaria, uffici pubblici, comparsa di attività economiche e ricettive – sono ad oggi insufficienti e non consentono di arrestare l’impoverimento demografico e sociale complessivo.

A causa dello spostamento massiccio di abitanti verso altre parti della città o verso altri luoghi, gli immobili abbandonati sono stati ceduti al Comune che tuttavia non ne ha potuto garantire manutenzione e conservazione. Oggi tale patrimonio immobiliare rappresenta un pericolo per la sua stessa conservazione ma anche per l’incolumità delle persone e per la salubrità e la vivibilità dei luoghi.

Napoli

Il patrimonio edilizio e la struttura morfologica del centro storico di Napoli testimoniano l’ampia stratificazione storica e culturale che ha determinato l’identità dell’area. Il potenziale culturale della città presenta testimonianze storicoculturali di particolare rilevanza per la storia non solo della Campania, quanto di tutto il Mezzogiorno d‘Italia e della nazione intera nonché di quei Paesi che nei secoli passati hanno legato le loro vicende politiche e culturali alla città che fu capitale di un Regno.

La grande ricchezza storico-culturale di Napoli è, tuttavia, distribuita nell‘ambito territoriale in modo disomogeneo: si mescolano arte, culto, tradizione, gastronomia e storia; ci sono musei unici al mondo, teatri, chiese di tutte le epoche, botteghe artigiane, antiche librerie, negozi di antiquariato, taverne che propongono insoliti itinerari gastronomici, un bagaglio storico di enorme ricchezza.

Inoltre, l’area che ospita tale patrimonio versa in uno stato di degrado urbano e sociale. Le criticità più evidenti sono relative alla mobilità e all’accessibilità, alle condizioni di offerta dei palazzi storici e degli attrattori e, in generale, alla scarsa conoscenza e consapevolezza del valore degli attrattori culturali. La valorizzazione delle risorse storiche, artistiche e culturali può diventare dunque il perno della rigenerazione sociale e culturale e dello sviluppo economico dell’area. E l’ampia dimensione, nonché la complessa articolazione del centro storico, orientano la necessità di promuovere interventi di “rivitalizzazione” per aree circoscritte della città per fasi e gradi successivi.

Palermo

Il progetto è teso a riqualificare, valorizzare e promuovere il ricchissimo e variegato patrimonio storico, artistico ed architettonico della città di Palermo, rafforzando il ruolo nodale che può svolgere nello sviluppo urbano, turistico ed economico della città e nell’innalzamento del benessere dei suoi residenti e fruitori esterni.

In continuità con il percorso strategico di sviluppo culturale e turistico già avviato (“Palermo Capitale della Cultura 2018”, “Manifesta 12”, “Le Vie dei Tesori”), la città di Palermo deve proporsi come città d’arte di rilevanza nazionale e internazionale, caratterizzata dal centro storico.