In questi quattro anni e mezzo di attività parlamentare che sta volgendo la termine ho sempre preso parte, con puntualità, al rito – non dovuto – del Movimento 5 Stelle della “restituzione” di una parte del proprio stipendio da parte dei parlamentari eletti.
Una buona abitudine che non ha eguali in Italia e nessun precedente in giro per il mondo e nonostante questo è stata – come tante altre cose del M5S – furiosamente attaccata dal mainstream mediatico.
Un’abitudine che ha dato la possibilità al Paese di vedere realizzati progetti e finanziate opere meritorie grazie alla decisione di chi, come me, è stato eletto ed ha deciso di limitare i privilegi della “casta” partendo da sé stessi.
Sono sempre stata puntuale nelle cosiddette “restituzioni” ma non ho mai, come molti altri colleghi (legittimamente, ci mancherebbe), raccontato a quanto ammontino le mie.
Ecco, arrivati a questo punto, credo sia invece doveroso dichiararne la cifra, ovvero circa 100 mila euro.
Un ammontare di cui vado orgogliosa e che testimonia il mio attaccamento ai principi ed alle battaglie del Movimento. Dal primo all’ultimo momento del mio impegno politico.
A rivedere le stelle!