L’orrore.
Giovane, donna, atleta. Decapitata.
Decapitata soltanto perché voleva praticare dello sport– ripeto, dello sport: allenarsi, correre, faticare – senza hijab.
La vittima di questa atroce follia si chiama(va) Mahjubin Hakimi, afghana, 18 anni.
Nazionale Juniores di volley. Lo rivela al Persian Independent una sua ex allenatrice: i suoi genitori sono stati anche minacciati qualora avessero raccontato l’accaduto.
Questa tragica follia è opera dei talebani (lo scrivo minuscolo volutamente) a Kabul. L’ennesimo sfregio verso qualsivoglia tipo di transizione pacifica e lontanamente democratica del Paese dopo il loro arrivo al potere.
Molte altre atlete sue colleghe sono riuscite a fuggire, si parla addirittura di una seconda vittima uccisa a colpi di pistola. Mentre altre giocatrici di altre discipline, come il Calcio, sono già riuscite ad espatriare.
Se questi sono esseri umani.